Visita pastorale a Brazzano

Visita dell'Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli alla scuola Ludvika Zorzuta per un incontro interculturale tra gli studenti

venerdì 7 febbraio, i momenti di grande gioia si sono susseguiti per gli studenti della scuola elementare Ludvika Zorzuta a Bračan. Infatti, hanno avuto l’onore della visita dell’Arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli, accompagnato dal parroco di Krmin, monsignor Paolo, molto amato dai bambini.

L’ingresso degli ospiti è stato accolto da un lungo e caloroso applauso. Gli insegnanti hanno dato al Signor Arcivescovo un caloroso benvenuto, anche a nome della direttrice, la dottoressa Elisabetta Kovic, che purtroppo non ha potuto partecipare all’evento. Successivamente, hanno brevemente presentato la scuola di Bračan e le sue peculiarità.

La scuola è intitolata al poeta briško Ludvik Zorzut. La sua peculiarità è la lingua di insegnamento, che è lo sloveno. La missione fondamentale delle scuole slovene è infatti quella di trasmettere la lingua madre e la cultura ai membri della nostra comunità nazionale. Oltre alla cultura slovena e al patrimonio nazionale, i bambini di Bračan conoscono anche la cultura italiana e, per quanto possibile, gli insegnanti cercano di valorizzare il friulano, che è anche la lingua dell’ambiente di Krmin. La scuola di Bračan accoglie naturalmente anche bambini nati da matrimoni misti e italiani, così come membri di altre nazionalità. In altre parole, tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza unica di convivenza interculturale basata sulla collaborazione, il rispetto e l’arricchimento reciproco. Molti studenti di Bračan, infatti, si identificano con due culture: slovena e italiana o friulana.

La scuola Ludvik Zorzut a Krmin è una piccola, ma allo stesso tempo una grande realtà. È piccola per il numero limitato di studenti (anche se aumenta numericamente di anno in anno), ma è grande perché rappresenta un legame, un ponte, tra diverse comunità linguistiche e culturali che vivono in questa unica area di confine.

I bambini hanno quindi dato il benvenuto all’Arcivescovo con una lettura toccante di versi di poeti sloveni e hanno cantato alcune canzoni slovene con grande gioia.

Successivamente, gli insegnanti hanno dato la parola all’ospite speciale.

L’Arcivescovo ha subito attirato l’attenzione dei bambini con la sua naturalezza. Ha risposto a numerose domande dei bambini, che volevano sapere come ci si sente quando si sente la chiamata alla vita consacrata. Gli interessava anche sapere quali erano le sue materie scolastiche preferite, se aveva qualche animale domestico, se aveva mai lavorato con altre minoranze nazionali, come si è adattato alla vita nella piccola Gorizia … Infatti, ha raccontato loro della sua infanzia e ha detto che è nato a Milano. Nel 2004 è diventato vescovo e dal 2012 lavora nell’arcidiocesi di Gorizia.

Ha raccontato molto dei suoi viaggi in tutti i continenti: Africa, America, Asia. Ha incontrato i più poveri tra i poveri, ma spesso sono i più poveri materialmente a essere più felici di noi, che viviamo nell’abbondanza. A Gorizia ha imparato per la prima volta la lingua slovena, che pur non parlando, comprende abbastanza.

Alla fine, l’Arcivescovo ha accettato con gioia il dono simbolico: un mazzo di fiori sloveno e una graziosa statuetta di terracotta realizzata dagli studenti di Bračan.

Insegnanti e studenti hanno ringraziato l’ospite speciale per i momenti unici e intensi che ha voluto condividere con loro, nonostante i numerosi impegni.